#lsea2025

Vampate in menopausa

Daniela Palladino
Antonella Di Lorenzo
Ilaria Napoli

Il progetto “Vampate in menopausa” è una campagna digitale di sensibilizzazione volta a rompere il tabù dei sintomi vasomotori legati alla menopausa e favorire un dialogo più aperto tra donne e medici. A realizzarlo è Astellas e noi ne abbiamo parlato con Daniela Palladino, Brand Manager Gynecology, Antonella Di Lorenzo, Patient Advocacy & External Communications Lead, e Ilaria Napoli, Regulatory Affairs Manager. Parte del team anche: Barbara Pettinelli, Regulatory Affairs Lead, Andrea Lanza, PV Affiliate Drug Safety Officer, Vincenzo Barba, Pricing & Value Access Lead, Debora Giacobbe, Legal Commercial Lead, Giovanna Lionetti, Ethics & Compliance Business Partner, Italy and HBRG, Ilaria Cardinali, TA Medical Specialties e Francesca Uras, Marketing Lead Specialty

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
In Italia, circa 2,5 milioni di donne affrontano la menopausa con sintomi vasomotori (VMS) da moderati a gravi, come vampate e sudorazioni notturne. Con un’età media di insorgenza di 51 anni e un’aspettativa di vita oltre gli 84, questa fase può durare più di trent’anni. Il progetto nasce dall’urgenza di cambiare il modo in cui la menopausa è vissuta e raccontata: non più in silenzio, ma come una fase naturale da affrontare con consapevolezza e serenità. Si rivolge in particolare a chi sperimenta sintomi VMS rilevanti, spesso ignorati per imbarazzo o scarsa informazione. L’obiettivo è duplice: normalizzare la conversazione sulla menopausa, superando stigma e tabù, e promuovere un approccio scientifico alla gestione dei sintomi, incoraggiando il dialogo con il ginecologo. Vogliamo restituire alle donne il diritto di vivere la menopausa con strumenti, conoscenza e fiducia: non subirla, ma gestirla; non temerla, ma viverla come una nuova fase della vita, positiva e piena di possibilità. 

Potrebbe descriverlo brevemente?
La campagna, con il patrocinio di Fondazione Onda e delle società scientifiche SIGITE e SIM, nasce per cambiare la percezione dei sintomi come vampate e sudorazioni notturne, promuovendo una comprensione scientifica tramite il termine VMS (sintomi vasomotori) e chiarendone l’origine. Dare un nome al problema significa riconoscerne l’impatto e affrontarlo consapevolmente. Attraverso una creatività d’impatto, la campagna trasmette un messaggio forte: essere informate significa riprendere il controllo della propria vita. Il sito vampateinmenopausa.it è il principale punto informativo, affiancato da contenuti digitali, un video “fake out of home” e il coinvolgimento di influencer e opinion leader. Tra le iniziative, anche un’edicola personalizzata a Milano, dove gli uomini hanno potuto provare MenoVest, il primo simulatore di menopausa, una conferenza stampa di lancio e una media partnership con testate come Io Donna, F, Amica e Corriere Salute. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
La campagna ha ottenuto risultati molto significativi fin dalle prime settimane. Il sito ha superato i 50.000 visitatori unici nei primi tre mesi, dimostrando un forte bisogno di informazione. L’edicola a Milano ha raggiunto oltre 107.000 pedoni (OTS), generando anche attenzione mediatica. Sui canali social, la campagna ha registrato un alto tasso di engagement. Gli obiettivi a lungo termine sono chiari: abbattere il tabù sulla menopausa, legittimare il vissuto delle donne, promuovere una cultura dell’informazione e rafforzare il ruolo attivo della donna nella gestione della propria salute, in particolare nel dialogo con il ginecologo. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Serve un cambiamento culturale: la menopausa deve uscire dal silenzio per entrare in una narrazione più inclusiva e informata. È essenziale continuare a investire in campagne di sensibilizzazione che usino un linguaggio chiaro, empatico e scientifico, rivolto non solo alle donne, ma anche al contesto familiare, lavorativo e sociale. Va rafforzata anche l’educazione sanitaria, sia per i professionisti sia per le pazienti, con fonti autorevoli e accessibili. Il nostro obiettivo è contribuire a un futuro in cui ogni donna possa affrontare questa fase con serenità, conoscenza e libertà di scelta. 

Qual è l’aspetto principale del Communication Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Nei prossimi anni, il progetto dovrà evolversi insieme al modo in cui le donne cercano, consumano e condividono informazioni sulla salute. Sarà fondamentale puntare su una comunicazione sempre più personalizzata, digitale e interattiva, che raggiunga le donne nei momenti e canali più rilevanti: dai social alle community online, dai podcast agli spazi educativi nei contesti quotidiani. Altro elemento chiave sarà il coinvolgimento diretto del pubblico: creare spazi di ascolto, dialogo e condivisione, in cui le donne possano riconoscersi e sentirsi rappresentate. La comunicazione sulla menopausa deve diventare partecipativa e inclusiva. 

MAT-IT-NON-2025-00147, settembre 2025 



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