Daniele D’Ambrosio
Qual è l’impegno della sua azienda in questa area terapeutica?
La resistenza microbica agli antibiotici è una delle principali minacce per i sistemi sanitari e per la società, indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra le priorità richiedenti urgenti azioni di contrasto. Ad oggi, le terapie risultano insufficienti; tutto ciò si traduce nella necessità di disporre di nuove opzioni antibiotiche che consentano una migliore gestione delle infezioni complesse. Advanz Pharma, attraverso un programma strutturato, promuove molteplici attività e progetti educazionali che favoriscono lo scambio scientifico e mette a disposizione una pipeline, che presto si arricchirà di una nuova terapia antibiotica: cefepime/enmetazobactam.
A chi si rivolge il vostro prodotto?
Si posiziona come una nuova opzione terapeutica per il trattamento di infezioni causate da batteri Gram-negativi resistenti. L’indicazione è stata approvata da EMA per il trattamento delle seguenti infezioni negli adulti: infezioni complicate del tratto urinario (cUTI), inclusa pielonefrite (AP), polmonite nosocomiale (HAP), compresa polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP). Inoltre, è indicato per il trattamento di pazienti con batteriemia che sia associata/che si sospetti sia associata a una qualsiasi delle infezioni elencate sopra.
Perché ritiene sia innovativo?
È un antibiotico innovativo che combina cefepime, un β-lattamico consolidato contro i batteri Gram-negativi e l’enmetazobactam, un nuovo e potente inibitore delle β-lattamasi. Vi è una crescente prevalenza di β-lattamasi a largo spettro, che causano la resistenza alla maggior parte dei β-lattamici, ad eccezione dei carbapenemi. L’uso dei carbapenemi per trattare queste infezioni ha comunque aumentato la carbapenemi-resistenza. Di conseguenza, emerge la necessità di disporre di nuove armi terapeutiche per preservare questa classe di antibiotici, come da indicazione del PNCAR. Cefepime/enmetazobactam rappresenta un’importante novità terapeutica per le infezioni batteriche complesse, per il contrasto alle resistenze microbiologiche e per il contenimento delle problematiche legate alle ricorrenze.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Il farmaco ha seguito un programma di sviluppo preclinico, di analisi in vivo e di studi clinici. Dagli studi in vitro sono emerse solide evidenze circa la sua spiccata attività contro i batteri Gram-negativi. L’efficacia in vivo, utilizzando un modello murino, ha messo in evidenza una bassa frequenza di resistenze. Uno studio clinico di Fase I ha evidenziato come, sia il cefepime che l’enmetazobactam si distribuiscono nel liquido di rivestimento epiteliale (ELF) in modo simile, risultato che ha permesso di considerare questa associazione per il trattamento delle polmoniti (HAP e VAP). Inoltre, in un trial di Fase III, specifico per le cUTI, compresa l’AP, ha raggiunto sia i criteri di non-inferiorità così come i criteri di superiorità rispetto al comparator.
Quali ritiene siano gli unmet needs di questa area terapeutica?
Le infezioni da batteri resistenti comportano un elevato insuccesso clinico. A livello globale, sono circa 5 milioni i decessi registrati nel 2019 ed in Europa sono circa 33.000 i decessi ogni anno. In Italia gli ultimi dati mostrano livelli di antibiotico-resistenza e di multi-resistenza ancora molto alti. Una delle principali cause è l’utilizzo improprio degli antibiotici. In questo contesto così critico, da un lato la disponibilità di antibiotici innovativi è fondamentale per contrastare in maniera efficace il fenomeno dell’AMR; dall’altro, è altrettanto cruciale adottare un approccio integrato di competenze trasversali per mettere in atto misure congiunte, ispirate all’appropriatezza e alla volontà di limitare lo sviluppo di ulteriori resistenze.