Patrizia Maria Caglioni
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea è nata dalla necessità di standardizzare l’approccio terapeutico nella gestione della spasticità post-stroke e della distonia cervicale con tossina botulinica. Nonostante l’efficacia consolidata del trattamento, esiste ancora una significativa variabilità nella pratica clinica tra diversi centri e specialisti. Il progetto si rivolge a neurologi e fisiatri che trattano pazienti con PSS e CD, centri di riabilitazione che necessitano di protocolli standardizzati, pazienti che beneficeranno di cure più omogenee e basate su evidenze, e al sistema sanitario per ottimizzare l’allocazione delle risorse.
Potrebbe descriverlo brevemente? Il progetto “Speed Up” si articola in tre fasi principali:
Che risultati avete o volete raggiungere?
Fornire linee guida evidence-based per la gestione di PSS e CD, utili per standardizzare le pratiche cliniche a livello nazionale e internazionale, migliorare gli outcome dei pazienti e ottimizzare i costi attraverso protocolli più efficienti.
Questo obiettivo verrà perseguito anche tramite la divulgazione di pubblicazioni scientifiche su riviste peer-reviewed e la formazione del personale sanitario sui protocolli validati.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Rimangono diverse aree di sviluppo: personalizzazione del trattamento basata su biomarker specifici, integrazione con tecnologie digitali per il monitoraggio dei pazienti, sviluppo di scale di valutazione più sensibili, ricerca su nuove formulazioni di tossina botulinica, formazione continua per garantire l’implementazione delle best practice e studi di real-world evidence.
Qual è l’aspetto principale dello Scientific Collaboration Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
L’aspetto più cruciale sarà l’integrazione multidisciplinare e la standardizzazione evidence-based. La collaborazione tra neurologi, fisiatri e altri professionisti sanitari diventerà essenziale per un approccio olistico. La standardizzazione basata su real-world evidence ridurrà la variabilità inter-operatore. Con l’invecchiamento della popolazione, sarà fondamentale ottimizzare le risorse attraverso protocolli standardizzati e network di centri che condividano best practice.