#lsea2024

Zanu Express:

l'esperienza di un accesso
rapido sul mercato italiano

Chiara Cernetti

Zanubrutinib è un inibitore covalente irreversibile di nuova generazione della tirosin-chinasi di Bruton (BTK), che ha ottenuto la rimborsabilità in Italia in tempi molto più brevi rispetto alla media del nostro Paese. La molecola è frutto della ricerca di BeiGene e noi ne abbiamo parlato con Chiara Cernetti, Market Access Director BeiGene Italy. Fanno parte del team anche Paolo Conforti, Senior Field Market Access Manager BeiGene Italy, Sara Manurita, Senior Market Access Manager BeiGene Italy, Marcello Migliorati, Senior Field Market Access Manager BeiGene Italy, Marica Pino, Senior Field Market Access Manager BeiGene Italy, Maurizio Tardi, Senior Field Market Access Manager BeiGene Italy.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Beigene è un’azienda farmaceutica globale, nata per fornire ai pazienti in ambito onco-ematologico, accesso ai frutti della propria ricerca in modo equo e sostenibile. L’idea parte dunque da qui, dal tentativo di fornire ai pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC), Macroglobulinemia di Waldenstrom (MW) e il Linfoma della Zona Marginale (MZL), la possibilità di disporre di una nuova soluzione terapeutica quanto prima possibile.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Zanubrutinib è un inibitore covalente irreversibile di nuova generazione della tirosin-chinasi di Bruton (BTK) che ha ottenuto la rimborsabilità in Italia in tempi estremamente rapidi molto più brevi della media italiana sia a livello nazionale che regionale in tre indicazioni: Leucemia Linfatica Cronica (LLC), Macroglobulinemia di Waldenstrom (MW) e il Linfoma della Zona Marginale (MZL), grazie ad un approccio multidisciplinare che ha integrato vari componenti: la centralità del paziente e le esigenze del sistema sanitario italiano.

Che risultati avete o volete raggiungere?
Zanubrutinib ha ottenuto un accesso nazionale tra i 10,5 e i 12 mesi per le tre indicazioni per cui è attualmente rimborsato in Italia, valori significativamente inferiori rispetto alla media nazionale (14-18 mesi) e un accesso regionale altrettanto rapido (50% inferiore rispetto alla media nazionale). Continuare a garantire un rapido accesso alle cure ai pazienti favorendo la sostenibilità del sistema.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Nell’ambito dell’accesso dei farmaci sul mercato italiano, sappiamo che con la vecchia organizzazione dell’AIFA il tempo tra l’autorizzazione Europea e la rimborsabilità in Italia era di circa di 14 mesi. Questo dato, positivo rispetto alla media europea, lascia comunque margini di ottimizzazione affinché i pazienti possano beneficiare delle migliori terapie ancora più rapidamente. Possibili aree di miglioramento sono:

  • Semplificare le procedure di accesso regionale e locale al fine di evitare la replicazione delle attività e di allungare ulteriormente il percorso di accesso del farmaco.
  • Generare evidenze sui tempi di accesso regionali per singole classi di farmaco
  • Anticipare la comunicazione della rimborsabilità di un nuovo farmaco tra l’agenzia regolatoria e le regioni per ottimizzare la loro programmazione

Qual è l’aspetto principale del Market Access & Public Affair Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Garantire continuità operativa di tutte le attività con un maggiore coinvolgimento delle società scientifiche e dei rappresentanti delle associazioni dei pazienti nel processo decisionale anche alla luce dell’evoluzione del nuovo regolamento EU-JCA, e della nuova organizzazione AIFA. Incrementare la partnership tra pubblico e privato, auspicare una maggiore collaborazione tra le Regioni e l’Agenzia per garantire omogeneità e tempestività di accesso delle terapie ai pazienti e una migliore programmazione che favorisca la sostenibilità del sistema.



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