Roberta Costantini
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
In Italia sono circa 24 milioni le persone affette da una o più patologie croniche, con un costo per il SSN superiore ai 65 miliardi di euro. Inoltre, esistono ancora differenze significative da regione a regione nonché un approccio nella gestione delle patologie croniche ancora a silos. In assenza di interventi tempestivi e mirati il sistema rischia il collasso. Questi i bisogni insoddisfatti rappresentano una grande sfida per la sanità pubblica e sono ciò che ha ispirato il progetto Viaggio nelle cronicità. La maggior parte delle patologie croniche, infatti, sono strettamente interconnesse tra loro. Le complicanze cardiovascolari e renali sono associate a malattie metaboliche come il diabete, con cui condividono meccanismi fisiopatologici comuni. Esperti, specialisti, medici di medicina generale e pazienti invitano unanimemente i legislatori a considerare un approccio multidisciplinare nella gestione delle malattie Cardio, Renali e Metaboliche (CRM) per generare prevenzione e appropriatezza assistenziale. Ed è a tutti questi stakeholder che si rivolge questo progetto, con l’ambizione di intraprendere insieme un percorso, un viaggio appunto, per provare ad immaginare un futuro che sappia coniugare la sostenibilità con i bisogni crescenti di salute.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Il progetto è partito ad ottobre 2023 con l’obiettivo di accendere un faro e aumentare la conoscenza sulle malattie croniche attraverso momenti di confronto che hanno visto la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni, delle Società scientifiche, delle Associazioni di Pazienti e Spokeperson di Boehringer. Tale dialogo si è concretizzato con la realizzazione di 4 talk televisivi (conclusi a marzo 2024), ciascuno dei quali dedicato ad un approfondimento sulle cronicità (l’approccio multidisciplinare nella cura del diabete; gestione dello scompenso cardiaco; la malattia renale cronica; le interconnessioni CRM). Da ciascun confronto sono emerse le principali difficoltà legate alla gestione delle cronicità, ma anche proposte di soluzioni. I contenuti emersi dai talk sono stati raccolti in un documento, pamphlet, con all’interno, per ogni sezione, un codice QR che rimanda ai relativi talk realizzati, con l’auspicio di offrire alle Istituzioni una panoramica sulle cronicità, stimolando riflessioni per migliorare la gestione di tali patologie.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Ogni talk ha raggiunto in media 15.000 persone e abbiamo generato una mobilitazione dei decisori per supportare e attuare politiche sulle malattie croniche. È stato attivato un intergruppo parlamentare ad hoc, lanciato con una conferenza stampa in Senato a maggio 2024, dal Senatore Guido Liris. Il documento di posizionamento è stato presentato durante un evento istituzionale presso la Sala Zuccari in Senato (novembre 2024) che ha generato una readership di oltre 33.000.000. Il documento è stato distribuito in allegato al numero di gennaio 2025 della rivista Healthcare Policy del gruppo editoriale Formiche, dedicata alle politiche sanitarie in Italia e in Europa, ad oltre 4000 stakeholder tra cui decisori politici, manager, accademici ed esperti. La nostra ambizione è quella di riuscire a generare l’attenzione massima sull’importanza della diagnosi precoce, in particolare per alcune patologie croniche spesso difficili da intercettare per tempo, nonché sull’urgenza di aggiornare il PNC in modo che tenga conto di queste interconnessioni tra le patologie CRM.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Avviare per esempio programmi di screening per la popolazione a rischio per intercettare per tempo alcune patologie. Servono politiche mirate a ridurre il carico della malattia sull’individuo, sulla sua famiglia e sul contesto sociale al fine di migliorare la qualità della vita, garantendo cura uniformi su tutto il territorio nazionale.
Qual è l’aspetto principale del Market Access & Pubblic Affair che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Da sempre in Boehringer sosteniamo e crediamo nelle potenzialità del partenariato, anche per superare le ancora troppo numerose disuguaglianze regionali e/o locali, perché esistono bisogni di sistema a cui si può rispondere solo insieme. Le cronicità rappresentano una sfida per il nostro SSN: per preservare la sua vocazione universalistica, un modello che pone l’Italia all’avanguardia a livello globale, è necessario garantire la sua sostenibilità, soprattutto alla luce del crescente invecchiamento della popolazione e dell’allungamento della vita media. Questa è una sfida anche per tutto il settore ed in particolare per la nostra funzione aziendale che fa del dialogo tra le parti un volano per la messa a terra di idee e proposte concrete.