052 – Gregis (Bayer): “Dovremo chiederci quali sono le attività svolte in digitale che portano valore per i cittadini e il sistema salute in rapporto ai costi sostenuti”

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DiCo Sanità

Arianna Gregis

Incentivare la collaborazione tra operatori sanitari, aziende, pazienti e management sanitario per dare energia al motore della trasformazione digitale in ambito sociosanitario. È “DiCo Sanità”, progetto realizzato da Bayer di cui noi abbiamo parlato con Arianna Gregis, Country Division Head Pharmaceuticals Bayer Italia

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
“DiCo Sanità” sta per Digitalizzazione Collaborativa e, come dice il nome, nasce per offrire un contributo alla trasformazione organizzativa e digitale del nostro ‘sistema salute’. Il razionale è la collaborazione con tutti i protagonisti del cambiamento, dal management delle aziende sanitarie, agli operatori sanitari e i pazienti. Noi crediamo, infatti, che solo con l’autentica partecipazione di tutti i soggetti coinvolti la trasformazione sarà veramente efficace.

Potrebbe descriverlo brevemente?
“DiCo Sanità” nasce grazie a una partnership tra Bayer, SICS – Società Italiana di Comunicazione Scientifica e Sanitaria e Telos Management Consulting, con il patrocinio di importanti associazioni di categoria del management in sanità e di farmacisti ospedalieri. Il progetto si avvale di un board di esperti che ha definito le priorità di sistema per un’efficace implementazione della Sanità Digitale nel nostro Paese. Sulla base di queste priorità, è stata lanciata una digital survey a livello nazionale per analizzare lo stato dell’arte e le opportunità per una transizione orientata al valore per il paziente. Insieme a questa analisi, stiamo raccogliendo le esperienze digitali delle aziende sanitarie, pubblicate di volta in volta sul quotidiano online di settore “Quotidiano Sanità” in una sezione dedicata.

Che risultati avete o volete raggiungere?
La digital survey ha visto una grande partecipazione, con quasi 400 questionari compilati da top e middle manager delle aziende sanitarie in tutta Italia. Questo ha consentito al board di avere ulteriori spunti per elaborare un piano di attività sulla trasformazione organizzativa e digitale. L’obiettivo finale è, infatti, presentare e discutere un documento con le istituzioni nazionali e regionali, allo scopo di fornire evidenze sulla reale situazione della digitalizzazione dei servizi sanitari, nonché indicazioni di programma per il futuro prossimo.


Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Uno dei punti emersi come area di miglioramento dalla digital survey è sicuramente un maggiore coinvolgimento degli operatori sanitari e dei pazienti nei processi di trasformazione. Allo stesso tempo, sarà sicuramente fondamentale attivare nuove modalità di informazione, affinché il cambiamento non sia solo attuato, ma anche comunicato efficacemente a tutti i soggetti coinvolti.

Qual è l’aspetto principale del Digital che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Focalizzarsi sul valore creato dall’innovazione digitale. Adesso siamo in un periodo di profondo cambiamento tecnologico grazie agli investimenti del PNRR. Nel medio termine dovremo però chiederci quali sono le attività svolte in digitale che portano valore per i cittadini e il sistema salute e beneficio ai nostri pazienti, in rapporto ai costi sostenuti, migliorando significativamente l’esperienza di cura.



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