“Donne in Meta” è una campagna di informazione e sensibilizzazione sul Tumore al Seno Metastatico Triplo Negativo, promossa da Gilead Italia con il Patrocinio di Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia, che ha come obiettivo principale “fare rete” a supporto delle donne colpite da questa patologia. Abbiamo approfondito l’argomento con Rosanna Flammia, Sr Manager Public Affairs, Gilead Sciences
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto?
Il tumore al seno metastatico triplo negativo è la forma di carcinoma mammario più difficile da trattare, che poco si conosce, della quale poco si parla e per la quale, fino a qualche mese fa, non si disponeva di alcuna terapia mirata. Eppure parliamo del più aggressivo dei tumori al seno che, purtroppo, colpisce donne in giovane età. Abbiamo così deciso di lavorare a fianco delle principali Associazioni di pazienti, ma anche di tutti gli altri interlocutori dell’area, per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento così delicato e su questa patologia per la quale finalmente oggi anche le pazienti italiane possono beneficiare di una opzione terapeutica specifica. Si apre una prospettiva del tutto nuova che parla di progresso scientifico, di innovazione terapeutica, di una nuova cura e vogliamo farci portavoce di questo messaggio. Proprio dall’ascolto delle Associazioni, abbiamo recepito come, nell’ambito delle pazienti metastatiche, le donne con mTNBC siano state sempre ‘lasciate indietro’, poco coinvolte in progetti a lungo termine, e di come invece d’ora in poi vorremmo ingaggiarle da protagoniste non solo in una campagna di sensibilizzazione ma in un vero ‘movimento’ che ponga i loro bisogni al centro e che veda il formarsi di una ideale squadra di supporto al loro fianco, squadra composta anche da clinici, istituzioni, Associazioni, familiari o caregiver. Da qui il progetto “Donne in Meta”, che usa la metafora del rugby, sport di squadra per eccellenza, in cui il supporto reciproco è fondamentale per sottolineare come, d’ora in poi, sarà importante ‘fare squadra’ attorno alle donne con mTNBC per un supporto a 360 gradi della paziente, della persona e della famiglia, clinico ma anche emotivo, informativo e socio-assistenziale.
A chi si rivolge il vostro progetto?
Il progetto si rivolge in primis alle pazienti con tumore al seno metastatico triplo negativo, portando un forte messaggio di sostegno, facendo sentire loro la voce di tutta la squadra che lavora per loro e da cui possono trarre tutta la forza e il supporto di cui hanno bisogno. In secondo luogo all’opinione pubblica nel senso più esteso, per fare informazione e cultura attorno a questa specifica tipologia di tumore al seno, diventando un punto di riferimento che possa offrire contenuti sempre aggiornati e punti di vista sempre diversi, autorevoli, complementari e completi sul tema.
Potrebbe descriverlo brevemente?
“Donne in Meta” è una campagna di informazione e sensibilizzazione sul Tumore al Seno Metastatico Triplo Negativo, promossa da Gilead Italia con il Patrocinio di Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia, che ha come obiettivo principale “fare rete” a supporto delle donne colpite da questa patologia, ossia formare una squadra costituita da familiari, caregiver, medici, personale infermieristico, dalle diverse associazioni, che possa rispondere ai loro principali bisogni clinici ma anche emotivi, informativi, sociali, logistici e assistenziali. Il logo della campagna rappresenta la touche del rugby e vuole simboleggiare il sostegno degli altri per superare insieme una sfida. È stato scelto il rugby per rappresentare in chiave sportiva l’importanza del supporto. Il rugby è, infatti, lo sport di squadra per eccellenza in cui ogni giocatore è in linea con gli altri e la squadra procede insieme, portando la palla in meta.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Si tratta di una campagna di supporto, come detto, ma anche di awareness ed educazione. Se da un lato, quindi, ci impegniamo nel fornire alle donne con mTNBC un punto di riferimento autorevole e sempre aggiornato, dall’altra vogliamo raggiungere il più ampio target possibile di donne, per sottolineare da una parte l’importanza della diagnosi precoce, dall’altro l’importanza delle cure mirate e l’accesso alle innovazioni terapeutiche disponibili. Attraverso la ‘squadra’ che stiamo creando nella campagna è inoltre nostra cura raggiungere anche tutti gli altri potenziali supporter di queste donne, esortandoli a dare il loro contributo per essere al loro fianco, clinici, istituzioni, caregiver, Associazioni.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Le Aziende devono sostenere la ricerca nel trovare nel più breve tempo possibile soluzioni terapeutiche sempre più efficaci e innovative che possano garantire alle pazienti un costante allungamento della vita e un efficace impatto sulla qualità. Gli altri membri della ‘squadra’ hanno compiti altrettanto importanti e delicati che vanno dal sostengo delle Associazioni, miglioramento del patient journey, produzione di campagne di informazione, promozione di diagnosi precoci, miglioramento dell’accesso alle terapie, equità di accesso regionale. Sono molti i punti, difficile elencarli tutti ora, ma ognuno di noi, degli attori, ha un ruolo chiave nel raggiungimento di un obiettivo unico: la salute delle pazienti, del sistema, della comunità.
Qual è l’aspetto principale del Communication Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Questa campagna dovrà costituire, con la sua presenza in Rete, con gli eventi sul territorio, con tutte le iniziative di comunicazione tradizionale e social che vi fanno parte, un punto solido di appoggio e di riferimento per trovare informazioni aggiornate, servizi efficaci e contatti utili. Una bussola, in sostanza, per muoversi verso una direzione chiara e compagni di viaggio fidati. Grandi risultati sono già stati raggiunti, a riprova del grande bisogno che emerge in questa delicata area nell’universo dell’oncologia.