023 – Al Mudarris (Lo.Li. Pharma): “Prestare particolare attenzione al consumer engagement”

Mindexil
Energia per
la mente

Gaia Al Mudarris
Gaia Al Mudarris

Mindexil®, Energia per la mente, è un progetto multicanale ideato per il lancio di un nuovo complemento alimentare la cui formulazione può aiutare a contrastare la stanchezza mentale e supportare il normale metabolismo energetico e del sistema nervoso. Ne abbiamo parlato con Gaia Al Mudarris, uno dei project leader e Responsabile Comunicazione di Lo.Li. Pharma. Il progetto è stato realizzato insieme con Patrizia Logoteta (General Manager), Mario Sionno (Responsabile Marketing), Elisa Ranieri (Social Media Specialist) e Valentina Gianni (Graphic Designer)

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto?
L’idea di creare un complemento alimentare per sostenere il benessere mentale nasce nel contesto di emergenza degli ultimi due anni e mezzo. Ma stanchezza mentale, difficoltà di concentrazione e alterazioni del tono dell’umore non sono problemi nuovi. Mindexil® – Energia per la mente, con la sua formulazione a base di vitamine ed estratti vegetali, vuole rispondere all’esigenza di chi cerca un supporto per superare l’affaticamento mentale, sostenere la memoria e il tono dell’umore.

A chi si rivolge il vostro progetto?
Mindexil® può essere un aiuto per tutte le persone che stanno affrontando un periodo particolarmente impegnativo o stressante per motivi di studio, di lavoro o famiglia, e che ricercano un supporto integrativo al proprio metabolismo energetico. I nostri principali interlocutori sono proprio i Millennials e una parte della Generazione X che, per fattori sociodemografici, sono particolarmente vulnerabili alle tensioni della vita quotidiana e all’esigenza di sentirsi produttivi. Ovviamente la sola integrazione non basta. Per questo, attraverso Mindexil® diffondiamo informazioni e consigli su un corretto stile di vita.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Per raggiungere il pubblico di nostro interesse abbiamo attivato una strategia multicanale per lo più digitale. Instagram e Facebook ci hanno permesso di veicolare informazioni e consigli sulla gestione dello stress e naturalmente sul ruolo chiave della nutrizione, dell’attività fisica e del ritmo sonno-veglia. Attraverso le properties di Google, Amazon e il Programmatic abbiamo intercettato le ricerche degli utenti su tematiche affini. Mindexil®, come gli altri prodotti Lo.Li. Pharma, ha una formulazione evidence-based. Per raccontare le informazioni “più tecniche” sulle sostanze, la posologia e la modalità di assunzione abbiamo collaborato con opinion leader farmacisti, punti di riferimento per le proprie community.

Che risultati avete o volete raggiungere?
La comunicazione diretta al consumatore è servita a far conoscere il prodotto, ma anche per raccogliere feedback, intercettare bisogni ed esigenze. Si tratta di informazioni preziose per gli sviluppi futuri del progetto. Naturalmente dobbiamo raggiungere dei risultati rispetto al fatturato, ma le attività per arrivarci rappresentano obiettivi intermedi altrettanto imprescindibili, come divulgare cosa possiamo fare nella quotidianità per prenderci cura della nostra salute mentale. Per misurare questo obiettivo guarderemo senza dubbio a come cresce la nostra community online.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
L’OMS ha parlato di “priorità” rispetto al benessere mentale, ma siamo solo all’inizio. La dimensione psicologica dipende da caratteristiche personali, ma è anche largamente influenzata dal contesto. Sarà sempre più importante guardare con attenzione a quali sono le variabili che hanno maggiore impatto sullo stress, principale causa dell’affaticamento mentale. Le istituzioni, gli operatori sanitari e le aziende che operano nel campo della salute devono essere i promotori di soluzioni efficaci per tutelare la salute dell’individuo in modo olistico.

Qual è l’aspetto principale del Consumer Health che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Credo che uno dei più rilevanti sarà quello del consumer engagement: la consapevolezza del ruolo chiave che l’individuo ha nella gestione della salute e del benessere. Questo processo di empowerment del paziente, promotore attivo nei processi cruciali di gestione della propria salute, dalla diagnosi alla terapia, non è privo di rischi, ma difficilmente controvertibile. Quali saranno le implicazioni per le relazioni tra pazienti, medici e professionisti sanitari è qualcosa che stiamo osservando e che costringerà a una revisione dei modelli attuali. Bisognerà ripensare a come comunicare, ma anche a quali tecnologie potranno agevolare in sicurezza questa trasformazione.



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