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- 016 – Graziano (Pfizer): “Il nostro imperativo è fare leva sulla scienza e l’innovazione per rendere disponibili ai pazienti il prima possibile le terapie di cui hanno bisogno”
Più di cento persone di Pfizer hanno lavorato insieme per rendere possibile il successo di “Covid-19 Vaccine Day – Operazione Babbo Natale”. Abbiamo parlato con Fabio Graziano, Brand Manager Pfizer del progetto che ha reso possibile la consegna delle prime dosi di vaccino Pfizer-Biontech anti Covid-19. Parte del team anche Tolga Uluisik, Responsabile della Business Unit Vaccini; Eva Montuori, Responsabile Medica della Business Unit Vaccini e Federica Grotti, Responsabile Regolatorio di Pfizer in Italia
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto?
L’obiettivo era quello di fornire un messaggio di speranza a tutto il territorio italiano, in contemporanea agli altri paesi della Comunità Europea, facendolo partire simbolicamente insieme con le vaccinazioni anti Covid-19. Era necessario assicurare, in tutti i paesi coinvolti, la presenza dei vaccini, nella stessa data, il 27 Dicembre 2020, dopo soli sei giorni dall’approvazione EMA del vaccino di Pfizer-Biontech. Infine, era necessario fornire le dosi direttamente presso le strutture individuate dalla struttura commissariale garantendo, con soluzioni tecnologicamente innovative sicurezza, tracciabilità del prodotto ed elevato livello di servizio per i punti di spedizione.
A chi si rivolge il vostro progetto?
A tutta la popolazione italiana.
Potrebbe descriverlo brevemente?
La notte del 24 Dicembre dallo stabilimento Pfizer di Puurs, in Belgio, partono 29 camioncini per raggiungere, via terra o aereo, tutti i paesi della Comunità Europea. Il progetto viene chiamato “Operation Santa Claus”. Gli standard di controllo e sicurezza sono elevatissimi. Tutti i governi attendono con ansia la ricezione delle prime dosi simboliche. Si lavora H24 già dal 21 dicembre, data di approvazione del vaccino da parte di EMA. La spedizione per l’Italia viene monitorata in tempo reale tramite i gps presenti nei contenitori a temperatura controllata e lo stato della spedizione viene comunicato alla struttura commissariale e al ministero degli Interni, che si occupa della sicurezza della spedizione. La mattina del 25 Dicembre 2020 le dosi arrivano in Italia. Sono passati circa quattro giorni dall’approvazione EMA, sembrava impossibile.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Il modello di distribuzione e di supporto testato durante il periodo di Natale 2020 è stato mantenuto per tutta la campagna di vaccinazione. Il modello, nel suo picco massimo del secondo trimestre del 2021, è stato in grado di gestire mediamente 200 spedizioni e tre milioni di dosi per settimana, sempre consegnate puntualmente e sempre rispettando le richieste del ministero della Salute italiano.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Per la prima volta in Italia abbiamo avuto, su volumi di decine di migliaia di spedizioni, l’utilizzo dell’Internet of Things per il monitoraggio automatico e in tempo reale del processo di distribuzione e di controllo qualità in modalità cold chain in un’industria farmaceutica. Le comunicazioni automatiche verso i clienti e la modalità multicanale, mai utilizzate prima per gli ospedali italiani, hanno rappresentato una novità rivoluzionaria garantendo un monitoraggio costante e tempestivo. Tutto ciò che è stato fatto per la distribuzione del vaccino dovrebbe essere esteso almeno a tutti quei prodotti che, in cold chain, vengono distribuiti agli ospedali italiani, con l’obiettivo di garantire la qualità dei prodotti, ma anche fornire la massima visibilità agli enti ospedalieri sullo stato della spedizione sempre con l’obiettivo di fornire al paziente il prodotto giusto al momento giusto.
Qual è l’aspetto principale del Corporate Social Responsibility che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
L’obiettivo è quello di portare i fabbisogni del paziente al centro di tutte le nostre attività. Rispondere alle esigenze dei pazienti attraverso terapie sempre più innovative ed efficienti è la nostra missione. Il nostro imperativo è fare leva sulla scienza e l’innovazione per rendere disponibili ai pazienti il prima possibile le terapie di cui hanno bisogno.