Una campagna di sensibilizzazione dedicata all’anemia da malattia renale cronica. È “CONVIVIO, la ricetta per convivere con l’anemia da malattia renale cronica”, realizzata dall’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto onlus con il supporto non condizionato di Astellas. Abbiamo approfondito l’argomento con Antonella Di Lorenzo, Communications & Patient Advocacy Manager, parte del team composto anche da Paola Gallinari, Therapeutic Area Lead Specialty, Francesco Frigerio, Brand Manager Nephrology, Jacopo Biella, Brand Manager Nephrology e Barbara Pettinelli, Regulatory Affairs Country Lead
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto?
La malattia renale cronica (MRC) è un tema di salute pubblica: nel mondo si stima che ne sia affetta una persona su 10 e nel 2040 potrebbe diventare la quinta causa di morte prematura. Affaticamento, difficoltà a concentrarsi, aumento della frequenza cardiaca sono i principali sintomi dell’anemia, complicanza della malattia renale cronica che colpisce mediamente un paziente su sette, ed è associata a una significativa compromissione della qualità della vita e alla progressione verso esiti avversi cardiovascolari e renali. L’alimentazione e uno stile di vita corretto possono avere un impatto positivo sul quadro clinico e sulla qualità della vita del paziente. “CONVIVIO, la ricetta per convivere con l’anemia da malattia renale cronica” è una campagna di sensibilizzazione sull’anemia da malattia renale cronica che vuole aiutare i pazienti, diagnosticati e non, a riconoscerne i sintomi e parlarne con il medico, ma anche a comprendere i benefici di seguire corrette indicazioni dietetiche per la salute dei reni. L’iniziativa è promossa da A.N.E.D. (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto) onlus con il supporto non condizionato di Astellas.
A chi si rivolge il vostro progetto?
Il Progetto CONVIVIO nasce per creare cultura e sensibilizzare la popolazione su questa condizione molto diffusa e spesso poco nota. Il progetto è rivolto alla popolazione generale, ai pazienti affetti da anemia da malattia renale cronica e ai giornalisti, che hanno un ruolo chiave nel divulgare questi messaggi.
Potrebbe descriverlo brevemente?
L’alimentazione sana e senza costrizione, filo conduttore di tutto l’evento, realizzato a marzo 2021, in diretta streaming presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è stata la protagonista principale della parte esperienziale di CONVIVIO. La Chef Carol Povigna, supportata da Andrea Pezzana (specialista in Nutrizione Clinica, Torino), ha realizzato una ricetta tratta dal libro “Un’alimentazione sana che ti sia amica”, un volume con indicazioni dietetiche per i pazienti nefropatici edito da A.N.E.D onlus. L’evento ha coinvolto pazienti e giornalisti a cui è stato inviato un kit “alimentare”, contenente gli ingredienti e il materiale educazionale, per partecipare ad una staffetta culinaria. I partecipanti all’evento – anche se da remoto – hanno avuto la possibilità di essere coinvolti nella preparazione della ricetta e di conoscere alcuni importanti e utili consigli dietetici da abbinare ad un corretto stile di vita, fondamentale nella MRC.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Astellas, supportando questo progetto, si pone l’obiettivo di contribuire a sensibilizzare la popolazione sull’anemia da malattia renale cronica. Mai come ultimamente abbiamo appreso che il concetto di ‘vivere insieme’ non si limiti alla presenza, e che fantasia e un sapiente uso del digitale possono accorciare qualsiasi distanza. CONVIVIO è andato oltre il lockdown grazie ad una staffetta culinaria virtuale: un modo innovativo per stare insieme, appunto, fare educazione e coinvolgere pazienti e media.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Astellas mette sempre il paziente al centro di tutto ciò che fa. La decisione di supportare la campagna “CONVIVIO” ribadisce le nostre scelte orientate alla responsabilità e alla sensibilità. C’è ancora scarsa informazione sulla correlazione tra anemia e MRC, e in particolare sulla possibilità di ricorrere a una gestione multidisciplinare per migliorare le condizioni e ritardare la loro progressione. Lavorando su informazione e consapevolezza è possibile accorgersi in tempo della malattia e intervenire tempestivamente.
Qual è l’aspetto principale del Communication Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
La comunicazione aziendale si deve affiancare a quella degli operatori sanitari e delle istituzioni per promuovere la cultura della salute. Le aziende farmaceutiche, oltre a contribuire allo sviluppo dell’innovazione terapeutica, hanno un ruolo sociale, che si concretizza nella responsabilità nei confronti della popolazione e dei pazienti, che vanno aiutati a comprendere come mantenersi in buona salute attraverso campagne di prevenzione.