(Reuters Health) – Per i pazienti con iperparatiroidismo, cioè con alti livelli di paratormone nel sangue, la tomografia ad emissione di positroni in fluorofolina 18F – tomografia computerizzata (Pet/Ct) può essere indicata nei casi difficili e quando i test di prima linea sono negativi o discordanti. Questa indicazione emerge da una review degli studi realizzato da un team di medici argentini.
“Identificare correttamente le ghiandole paratiroidi prima di una procedura chirurgica è essenziale per eseguire interventi chirurgici minimamente invasivi – affermano Luis Alejandro Boccalatte e colleghi dell’Ospedale Italiano di Buenos Aires – I test di prima linea con risultati discordanti o negativi sottolineano la necessità di test di imaging più accurati, che riducano l’esplorazione bilaterale del collo o il reintervento”.
Lo studio
Per valutare l’utilità di Pet/Ct con fluorocolina 18F in questo senso, il team ha consultato la letteratura dal 2014 al 2018 e ha identificato 16 studi per un totale di 619 pazienti. Dieci erano studi prospettici di coorte, cinque erano di coorte retrospettivi e uno era una serie di casi.
Hanno scoperto che la Pet/Ct con fluorocrolina 18F “fornisce alti tassi di sensibilità, specificità, Ppv e accuratezza diagnostica”.
I sottotipi iperparatiroidici diagnosticati con la tecnica comprendevano 579 lesioni primarie, 22 secondarie, una terziaria e sette associate a neoplasia endocrina multipla di tipo I.
Da una prospettiva patologica, le neoplasie comprendevano 459 adenomi, 59 iperplasie e 19 doppi adenomi.
La maggior parte delle serie suggeriscono che la tecnica di imaging sia indicata quando i test di prima linea sono negativi o discordanti.
“Tuttavia, può anche essere utile nei casi di iperplasia o lesioni multiple, iperparatiroidismo persistente o ricorrente, adenomi piccoli o ectopici e iperparatiroidismo normocalcemico”, osservano gli autori.
Fonte:JAMA Otolaryngol Head Neck Surg 2019
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)