Pressione a rischio al di sotto delle soglie ipertensive per gli adolescenti

Il danno d’organo a carico di cuore e vasi può intervenire con valori pressori al di sotto della definizione clinica di ipertensione pediatrica negli adolescenti, il che suggerisce la necessità di iniziare precocemente le modifiche salutari dello stile di vita come dieta sana ed esercizio, come affermato da Elaine Urbina del Cincinnati Children’s Hospital, autrice di uno studio preliminare su 180 adolescenti.

Nell’infanzia la pressione elevata si basa sui percentili piuttosto che sul livello secco di pressione ematica, e l’ipertensione viene definita come una pressione superiore al 95° percentile. Quanto riscontrato suggerisce che se un paziente presenta ipertensione persistente nonostante i cambiamenti dello stile di vita, andrebbe considerato il consulto con uno specialista nell’ipertensione pediatrica, che potrebbe considerare uno studio radiologico per meglio stratificare il rischio ed informare le decisioni riguardanti la necessità di una terapia farmacologica.

In futuro, i dati potrebbero essere sufficienti a modificare le attuali linee guida, ma la ricerca si trova ancora in fase preliminare. Secondo gli esperti, questi dati sono coerenti con quanto riscontrato anche nelle popolazioni adulte, e probabilmente portare i livelli soglia per la definizione dell’ipertensione pediatrica al 90° percentile consentirebbe di ottenere vantaggi maggiori, come l’individuazione dei pazienti con maggiori probabilità di andare incontro ad iperfrofia ventricolare. (American Society of Hypertension Joint Scientific Sessions, Abstract 17-HBPR-A-376-AHA, presentato il 17/9)

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