Per quanto alcune ricerche passate abbiano dimostrato un legame fra gravi disfunzioni del sonno e sintomi psicologici, un nuovo studio ha suggerito che anche un sonno di durata lievemente insufficiente potrebbe avere effetti negativi. L’esame dei dati relativi a più di 20.000 soggetti ha rivelato che ciascuna ora aggiuntiva di sonno risulta significativamente correlata ad una riduzione del rischio di sintomi di depressione, disperazione, nervosismo e senso di agitazione, mentre uno scarso sonno è associato ad un maggior rischio di ciascuno di questi fenomeni rispetto ad un sonno ottimale definito come uno della durata di 7-9 ore.
Secondo l’autrice prof.ssa Kelly Sullivan della Georgia Southern University di Statesboro, peraltro, dormire anche solo un’ora in meno rispetto alla durata ottimale risulta associato ad un incremento del 60-80% nel rischio di questi sintomi. Per quanto ciò possa sorprendere, il riscontro di questi sintomi nelle situazioni di stress in cui non si riesce a dormire abbastanza è piuttosto comune e la conferma dei dati dovrebbe portare anche i medici a non sottovalutare il fenomeno.
Per quanto i disordini del sonno nel complesso siano comuni nei pazienti con depressione o ansia, l’associazione con i lievi deficit di sonno tenendo conto degli altri fattori di rischio in una popolazione adulta generica non era mai stata esaminata prima. La letteratura in materia si è spesso concentrata sulla deprivazione estrema del sonno, che talora viene indotta clinicamente.
Circa un quarto della popolazione riporta una durata del sonno scarsa ma accettabile di circa 6 ore, e si tratta quindi di un fenomeno comune. Lo studio non ha comunque esaminato l’influenza di farmaci e comorbidità, e gli stessi ricercatori rammentano che la quantità del sonno non rispecchia necessariamente la sua qualità. (American Academy of Neurology 2017 Annual Meeting (AAN). Abstract S14.006, presentato il 24/4)
