Una forma iniettabile a lunga durata d’azione dell’antipsicotico noto come aripiprazolo, somministrata una volta al mese, rappresenta una terapia di mantenimento sicura ed efficace nel trattamento del disordine bipolare di tipo I. Lo ha dimostrato uno studio di 52 settimane effettuato su 266 pazienti, secondo cui l’aripiprazolo ritarda la recidiva di qualunque episodio umorale nei pazienti che hanno manifestato un episodio maniacale all’atto dello screening, come affermato dall’autore Joseph Calabrese della Case Western Reserve School of Medicine di Cleveland.
Dato che nei pazienti con disordine bipolare di tipo I i tassi di mancata aderenza alla terapia toccano quasi l’80%, un antipsicotico iniettabile a lunga durata d’azione si propone come strumento importante per il miglioramento del trattamento. Attualmente l’unico farmaco del genere approvato per questa applicazione è il risperidone, che richiede un’iniezione ogni 2 settimane, ma molteplici studi hanno dimostrato che la somministrazione mensile di aripiprazolo è efficace nel trattamento della schizofrenia.
Il farmaco peraltro non determina alcun incremento degli episodi depressivi, al contrario di altri antipsicotici tipici che, per quanto efficaci nella riduzione delle recidive degli episodi maniacali, sono associati ad un incremento del numero di quelli depressivi. L’aripiprazolo, comunque, non è indicato nel trattamento della depressione associata al disordine bipolare di tipo I. (J Clin Psychiatry online 2017, pubblicato il 31/1)