Antibiotico promettente per la depressione maggiore

La minociclina, un antibiotico ad ampio spettro spesso impiegato per il trattamento dell’acne, potrebbe rappresentare una valida aggiunta per il miglioramento della funzionalità globale e della qualità della vita nei soggetti con depressione maggiore. Lo ha dimostrato uno studio condotto su 71 pazienti da Olivia Dean della Deakin University di Victoria, secondo cui esso contribuisce anche a comprendere le basi biologiche della depressione, il che potrebbe fornire target per nuovi agenti terapeutici.

Attualmente i trattamenti convenzionali per la depressione maggiore portano ad un tasso di remissione medio del 30%, e sono necessarie terapie complementari incentrate su meccanismi di solito non influenzati dalla terapia standard. La cosiddetta “ipotesi infiammatoria” presume che la depressione derivi da un incremento dell’attivazione immunitaria, il che è supportato dal fatto che essa sia accompagnata da un incremento nei livelli di citochine infiammatorie.

Alcuni studi preclinici hanno dimostrato che la minociclina può inibire l’attivazione microgliale, determinando una riduzione dell’infiammazione e dei livelli di citochine infiammatorie. Sono in aumento le evidenze cliniche dei potenziali benefici di questo farmaco nel trattamento dei disturbi psichiatrici, compreso un significativo miglioramento dei sintomi depressivi che poi recidivano dopo la sua sospensione: la minociclina, peraltro, presenta una buona tollerabilità e scarsi effetti collaterali. (Aust N Z Psychiatry online 2017, pubblicato il 1/6)

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